Donnafugata: la bellezza va ammirata, poi tutelata

Donnafugata: la bellezza va ammirata, poi tutelata

La meraviglia di abitare qui, in questa cantunera di Sicila, è che certi luoghi si portano addosso storia antica di secoli. In certi luoghi puoi riempirti occhi e anima di una bellezza rara, una bellezza che – ne sono certa – tutti riescono a vedere, ma che pochi riescono a capire.

Il Castello di Donnafugata è uno di questi posti. E noi ce ne vantiamo tanto, ne andiamo orgogliosi e quando viene qualche amico a trovarci da fuori diventa una delle tappe obbligate. Quanto ne andiamo fieri? Tanto, tantissimo. Ci scoppia il cuore dalla gioia quando sempre quell’amico spalanca la bocca e magari ci confida sottovoce: “Ma tu vivi in paradiso!”.

E noi sappiamo che è così, lo sappiamo. Solo che oltre all’attitudine alla vanità abbiamo anche un’altra predisposizione: quella alla dimenticanza.

Ci scordiamo che per mantenere viva e luminosa la memoria di un luogo serve gente competente che se ne occupi. Gente appassionata, che conosca davvero la storia di quel posto, che sia in grado di far capire questo: poter calpestare i pavimenti di quelle stanze è un privilegio. È un privilegio poter ancora ammirare quell’architettura, quelle sculture, quelle pitture. È un privilegio perché quello non è set di un film, quelli sono luoghi di vita vera vissuta da gente nata in epoche che noi possiamo rivivere perché posti come il Castello di Donnafugata sono ancora in piedi.

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L’incuria, la trascuratezza, la superficialità, il “soldi non ce n’è” davvero non sono più giustificabili.

Prima di ieri io ad esempio vedevo la bellezza, ma non l’avevo mai capita fino in fondo. È la bellezza che si nasconde dietro un aneddoto legato a un oggetto, a una stanza, a un documento, persino dietro a un’acacia che purtroppo oggi non c’è più. È la bellezza che si nasconde dietro le pieghe di un abito della Belle Époque o dietro un velluto color “Ultimo blu della notte”.

Grazie, mille volte grazie a Giuseppe Nuccio Iacono per aver reso preziosa una qualunque domenica di novembre, per custodire dentro il tuo cuore e la tua mente questo Castello e la storia che conserva: spero qualcosa si muova presto, spero che Lisa e Sofia, nostre piccole compagne di viaggio, potranno vedere un giorno il risultato del lavoro che stai facendo oggi. Spero potremo vederlo anche noi. Spero che la bellezza oltre ad essere ammirata venga anche, finalmente, capita. Capita e tutelata.

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Scatti di Gianni Licitra

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